Nebojša Despotović
in Danae Revisited

A cura di / Curated by Carlo Sala

Il 6 maggio alle 16.00 a Villa Brandolini a Pieve di Soligo (TV) inaugura l’esposizione attorno al mito di Danae, che mette in dialogo un dipinto del grande artista rococò Antonio Bellucci (1654 – 1726) con diciannove pittori contemporanei. La mostra, con la curatela di Carlo Sala, è promossa dalla Fondazione Francesco Fabbri Onlus in collaborazione con il comune di Pieve di Soligo.

Il progetto espositivo si snoda a partire da un’opera acquisita di recente da Fondazione Fabbri, la Danae di Antonio Bellucci, pittore veneziano che fu tra i protagonisti dell’arte europea tra Seicento e Settecento e che si spense a Soligo nel 1726. L’autore, dopo una serie di importanti commissioni a Venezia, lavorò presso varie corti del continente: nel 1709 è chiamato a Vienna dove opera per l’imperatore Giuseppe I e per il suo successore Carlo VI e dal 1716 è a Londra dove è ancora visibile il grandioso soffitto a motivi allegorici che realizza a Buckingham Palace.

Il dipinto di Bellucci esposto in mostra narra le vicende dell’eroina della mitologia greca rinchiusa in una torre dal padre Acrisio, re di Argo, a cui l’oracolo di Delfi aveva predetto che sarebbe morto per mano della discendenza di sua figlia. La tela, rifacendosi ad una lunga tradizione iconografica, mostra il momento in cui il dio Zeus feconda la giovane sotto forma di pioggia dorata, rendendola madre di Perseo. La declinazione del mito operata da Bellucci è chiaramente di matrice tizianesca assecondando la moda di allora per la pittura veneta del Cinquecento, con l’aggiunta di alcuni elementi decorativi (come gli eleganti dettagli floreali) sintomatici del gusto del suo tempo.

Danae Revisited mette in relazione il dipinto storico con le opere di diciannove tra i più interessanti pittori di ricerca operanti in Italia, per rinnovare visivamente e concettualmente il mito. Gli artisti in mostra sono Paola Angelini, Thomas Braida, Chiara Calore, Nebojša Despotović, Luca De Angelis, Zehra Doğan, Barbara De Vivi, Christian Fogarolli, Alessandro Fogo, Matteo Fato, Oscar Giaconia, Giuseppe Gonella, Iva Lulashi, Luisa Mè, Giulio Saverio Rossi, Nicola Samorì, Davide Serpetti, Marta Spagnoli e Shafei Xia.

Questi autori si sono interrogati sul senso profondo di rivisitare al giorno d’oggi un mito come quello di Danae, giungendo ad approcci molto diversi. Alcuni pittori hanno voluto mantenere dei richiami all’iconografia classica, mentre altri hanno utilizzato Danae come un pretesto visivo per esprimere una serie di riflessioni e istanze sul tempo presente. La mostra appare così come una polifonia di visioni pittoriche contemporanee che spaziano dai richiami alla tradizione attraverso la citazione a una narrazione imperniata sull’immaginario presente, da visioni figurali fortemente espressive alla smaterializzazione astratta della scena, da immagini che si legano strettamente al reale a composizioni allegoriche, da visioni cupe, grottesche e cariche di tensione a dipinti dove troneggia l’ironia fino a opere dove la pittura diviene espansa nello spazio.

La mostra vuole porre un nuovo tassello a una tradizione iconografia che oggi appare quanto mai attuale perché nei secoli è stata portatrice di una pluralità di accezioni della figura femminile, da emblema di castità a oggetto del desiderio sessuale, apparendo così una ‘cartina tornasole’ della forma mentis nei confronti del ruolo della donna nella società.

La mostra rimarrà aperta a Villa Brandolini a Pieve di Soligo fino al 25 giugno 2021, dal mercoledì al venerdì dalle 16.00 alle 19.30.

On 6 May at 4pm at Villa Brandolini in Pieve di Soligo (TV) opens the exhibition around the myth of Danae. Danee Revisited puts in dialogue a painting by the great Rococo artist Antonio Bellucci (1654 – 1726) with nineteen contemporary painters. The exhibition, curated by Carlo Sala, is promoted by the Francesco Fabbri Onlus Foundation in collaboration with the municipality of Pieve di Soligo.

The exhibition project starts from a work recently acquired by the Fabbri Foundation, the Danae by Antonio Bellucci, a Venetian painter who was one of the main characters of European art between the seventeenth and eighteenth centuries and who died in Soligo in 1726. The author, after a series of important commissions in Venice, worked at various courts of the continent: in 1709 he was called to Vienna where he worked for the emperor Joseph I and his successor Charles VI and from 1716 he is in London where the grandiose ceiling with allegorical motifs that he makes at Buckingham Palace.

Bellucci’s painting on display tells the story of the heroine of Greek mythology locked up in a tower by her father Acrisius, king of Argos, to whom the oracle of Delphi had predicted that he would die at the hands of her daughter’s descendants. The canvas, referring to a long iconographic tradition, shows the moment in which the god Zeus fecundates the young woman in the form of golden rain, making her the mother of Perseus. The declination of the myth operated by Bellucci is clearly of Titian origin, following the fashion of the time, for Venetian painting of the sixteenth century, with the addition of some decorative elements (such as elegant floral details) symptomatic of the taste of his time.

Danae Revisited connects the historical painting with the works of nineteen of the most interesting research painters operating in Italy, to visually and conceptually renew the myth. The artists on show are Paola Angelini, Thomas Braida, Chiara Calore, Nebojša Despotović, Luca De Angelis, Zehra Doğan, Barbara De Vivi, Christian Fogarolli, Alessandro Fogo, Matteo Fato, Oscar Giaconia, Giuseppe Gonella, Iva Lulashi, Luisa Mè, Giulio Saverio Rossi, Nicola Samorì, Davide Serpetti, Marta Spagnoli and Shafei Xia.

These authors questioned the profound meaning of revisiting a myth like that of Danae today, reaching very different approaches. Some painters wanted to keep references to classical iconography, while others used Danae as a visual pretext to express a series of reflections and requests on the present time. The exhibition thus appears as a polyphony of contemporary pictorial visions that range from references to tradition through quotations, to a narrative centered on the present imaginary, from highly expressive figural visions, to the abstract dematerialization of the scene, from images that are closely linked to the real, to allegorical compositions, from dark, grotesque and tense visions, to paintings where irony dominates up to works where painting becomes expanded in space.

The exhibition aims to put a new piece on an iconographic tradition that today appears more relevant than ever as, over the centuries, it has been the bearer of a plurality of meanings of the female figure, from an emblem of chastity to an object of sexual desire, thus appearing a ‘litmus test’ of mindset towards the role of women in society.

The exhibition will remain open at Villa Brandolini in Pieve di Soligo until June 25, 2021, from Wednesday to Friday, from 4pm to 7.30pm.

Dates
06.05.2021 – 25.06.2021


Location
Fondazione Fabbri – Villa Brandolini
Piazza Libertà 7
Pieve di Soligo TV


Our artist
Nebojša Despotović


More info


Artworks

Nebojša Despotović, I ask, no answer, 2021, oil and acrylic on canvas, 182 x 250 cm
Nebojša Despotović, Dafne e Perseo, 2021, oil and acrylic on canvas, 110 x 80 cm